Ogni anno sono in molti a chiederci quanto allenati bisogna essere per correre Magraid. Sembra strano ma il percorso di Magraid, in realtà, è più fattibile di quanto si pensi, proprio per il  modo in cui è strutturato e perché consente di gestire i ritmi di corsa secondo le proprie possibilità. L’evolversi del mondo dell’Ultratrail, a differenza delle Ultramaratone è particolarmente indirizzato, giustamente, all’attività sostanzialmente di montagna, dove le gare vengono disputate. Magraid in questo senso è davvero atipico se paragonato agli Ultratrail in quanto non ha né l’altimetria né la lunghezza di questi tipi di gare, i fatti dimostrano come in pratica correrlo sia impegnativo soprattutto per la corretta gestione, piuttosto che per la prestazione in senso assoluto.

Ogni atleta è portato ad ottimizzare in termini di leggerezza l’attrezzatura e i rifornimenti trasportati, questo può essere, però, un grave errore nell’affrontare Magraid  e, di conseguenza, gli allenamenti specifici (nel caso vengano fatti). La tipologia del terreno ed il clima apparentemente poco impressionanti si sono sempre rivelati più severi di quanto la semplice rappresentazione numerica possa far pensare, per questo motivo un consiglio vivissimo che abbiamo dato e continuiamo a dare, è quello di fare almeno qualche allenamento in “assetto da gara”. Abituarsi quindi a correre con la dotazione consigliata ed obbligatoria, nella configurazione che si utilizzerà, allenandosi in pianura, su terreno anche impegnativo, possibilmente con qualche insidia dal punto di vista dell’orientamento, per costringervi a mantenere alta l’attenzione in territori nei quali sembra d’essere sempre nello stesso posto, senza beneficiare della caratteristiche facilmente individuabili in un trail in montagna o in una maratona, con dei riferimenti che possono essere il susseguirsi dei rioni, dei paesi o delle pietre miliari.

Questo semplice spunto sottolinea come la gestione intelligente della competizione possa essere un valido aiuto per riuscire a portarla al termine.

Rimarchiamo quanto il  Vostro Magraid sarà beneficiato dagli accorgimenti e dalla giusta strategia di gara piuttosto che dalla semplice ricerca della condizione di forma.

La sintesi è: Magraid premia sia le gambe sia la testa!

Paolo Tedeschi (Vicepresidente A.S.D. Triathlon Team Pezzutti)